10 febbraio 2012

Non voglio morire (cit. questo blog)

Caz.o! Non scrivo da una vita... quanta roba è successa...
Nié, stamattina ho fatto un esame. 12 crediti bastardi di una specialistica. 30. Grazie alle mie tette però...

IO: "In vino veritas"
EVE: "In vodka figuratis..."

28 luglio 2011

Rieccomi

Caspita è da aprile che non pubblico! Non sapete quanta roba è successa!
Breve riassunto: mi sono trasferita in Spagna per 3 mesi a lavorare e domenica me ne torno in Sicilia a sgobbare sotto il sole.
Detto così è riduttivo. Un giorno vi racconterò di quando mi hanno rubato la valigia e la carta d'identità, di tutti i casini affrontati per farmi inviare dall'ambasciata un cavolo di documento provvisorio per tornare in Italia, di come ho comprato una bicicletta di dubbia provenienza, di come l'abbia dipinta con le bombolette e di come adesso stia cercando di rivenderla, di quando sono andata a teatro da sola con giacca e sciarpa quando fuori c'erano 40 gradi, di come ho vinto un tv led 47 pollici semplicemente ricaricando il cellulare, di come ho svenduto suddetto tv mettendo un annuncio su internet...effettivamente ce ne sarebbero di cose da raccontare!
:) pace

20 aprile 2011

Gli amici e il momento del bisogno

Eve e Antonella, di sabato sera, nel locale più "in" del paese: splendida terrazza sul mare, sofà e tavolini e, soprattutto, un'immensa scalinata piena di gente che conduceva al locale.

Dopo un paio di drinks decidono di scendere e andare a fare una passeggiata sul molo, ma il caso volle che, giusto mentre stavano scendendo quegli infiniti gradini, Antonella mettesse il piede in fallo e cadesse rovinosamente lungo la rampa.

Allora tutta la folla cominciò a ridere e, addirittura, applaudire! Antonella colle gote rosse per la vergogna cominciò ad invocare l'aiuto della sua amica Eve.

Quest'ultima, che aveva visto la scena con la coda dell'occhio ed era troppo imbarazzata per prestare soccorso all'amica, si gira, non curante dei richiami della poveretta, verso uno sconosciuto e, con fare divertito gli fa: "guarda, quella è caduta!!"


Gli amici si vedono nel momento del bisogno, ma se è troppo imbarazzante...scappano!

18 aprile 2011

Volete godervi la vita? La strada è tutta in discesa!

Ben tornati!
Oggi vi propongo un mio articolo sul "downshifting".
Che diamine è? Beh, una filosofia di vita che afferma che per essere felici dobbiamo liberarci del superfluo...ma non solo!

Se volete saperne di più visitate il link: http://www.abattoir.it/2011/04/18/vuoi-goderti-la-vita-la-strada-e-tutta-in-discesa/


:) Buon inizio di settimana!

10 aprile 2011

L'amicizia tra uomo e donna non esiste! Harry docet

Tratto dal film "Harry ti presento Sally"

"harry, harry... noi saremo soltanto amici... ok?"
"certo, amici... è la cosa migliore! (pausa) ti rendi conto che non potremo mai essere amici?"
"perchè no?"
"ecco... e guarda che non ci st provando in nessun modo... uomini e donne non possono essere amici perchè il sesso si mette sempre di mezzo".
"no, non è vero... io ho tantissimi amici maschi e il sesso non c'entra per niente!"
"non è così"
"si invece"
"non invece"
"si invece!"
"no, tu credi che sia così"
"stai dicendo che ci vado a letto senza accorgermene?!"
"no, st dicendo che loro vogliono venire a letto con te"
"non è vero!"
"si, è vero!"
"non è vero... e come lo sai?"
"perchè nessun uomo vuole essere amico di una donna che trova attraente, vuole sempre portarsela a letto"
"allora stai dicendo che un uomo riesce ad essere amico solo di una donna che non trova attraente?"
"no, di norma vuole farsi anche quella!"
"... ma se lei non vuole venire a letto con te?"
"non importa, perchè il tic del sesso è già scattato, quindi l'amicizia è ormai compromessa. e la storia finisce lì"
"credo che non saremo mai amici"
"credo di no"

CINQUE ANNI DOPO

"ti fermi, sally?"
"si"
"ceniamo insieme? da amici!"
"non dicevi che uomini e donne non possono essere amici?"
"e quando l'ho detto?"
"fra chicago e new york"
"no no no no no, non l'ho mai detto... si, hai ragione, non possono essere amici. cioè... se tutti e due stanno con qualcun'altro, allora si! è l'unico emendamento alla regola d'oro: se due stanno con altri, la possibilità di un coinvolgimento diminuisce. e non funziona lo stesso, perchè la persona con cui stai non capisce perchè devi essere amico della persona di cui sei solo amico, come se mancasse qualcosa al rapporto e dovessi andare a cercartelo fuori. e quando dici no no no no non è vero non manca niente al rapporto, la persona con cui stai ti accusa di essere segretamente attratto dalla persona di cui sei solo amico, il che probabilmente è anche vero! insomma, parliamoci chiaro: vale la regola d'oro, si abolisce l'emendamento. uomini e donne non possono essere amici.
vieni a cena con me allora?"



Parole d'oro. E vale anche al contrario ovviamente!

05 aprile 2011

Capita di sentirlo per strada

Per strada. Passo davanti al fruttivendolo dove vecchietti di fretta vanno a far la spesa.

VECCHIETTO: Mi pozzu pigghiare quattru mazza di piddrusinu?
FRUTTIVENDOLO: Si po' pigghiari soccu voli!
VECCHIETTO: Tinissi cca, si mittissi un euru 'nzacchetta!

Evitando di fare la fila per pagare!!

(Traslescionn:
V: Posso prendere da me quattro mazzetti di prezzemolo?
F: può prendere ciò che vuole
V: tenga, si metta un euro in tasca!)

23 marzo 2011

De Mattei e i castighi divini

“Le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio”.
(cit. De Mattei)

Fossi in lui mi darei una grattatina...perché se i castighi divini arrivano, arrivano per tutti!!

22 marzo 2011

Pensieri Random #2 e vecchi post

L'etichetta del tanga che ho comprato è più lunga del tanga stesso...questo potrebbe essere un problema! Tezenis FAIL O_o

Potrei fare talmente tante cose che alla fine non ne sto facendo nessuna.

Potere dello scatolone vieni a meeee!! Che bella sensazione mettere da parte gli stivali e tirar fuori i sandali! *_*

Ma se la Lega l'Italia rinnega, toglietegli lo stipendio per stare in Parlamento!

Se la speranza è l'ultima a morire, perché io le ho dato il colpo di grazia?

Se il prezzo per farmi una bella dormita è alzarmi alle 4 la mattina...dovrò considerare più spesso questa opzione.

Perché vuoi tornare a Siviglia?
Lei ci è mai stata?
No.
Voglio tornare a Siviglia perché quando mi trovo alle 3 di notte nella piazza della Cattedrale, in prossimità della fontana spenta, e guardo dal basso quell'enorme Torre (oh, Giralda!) illuminata che sembra quasi d'oro, nel mezzo dell'oscurità del cielo aperto, provo delle emozioni che non è possibile spiegare a parole.

Pensavo di aver toccato il fondo avendo più volte subito un viaggio in treno da Trapani per Palermo, con cambio ad Alcamo... poi ho preso il Verona-Modena a/r... il viaggio della speranza.
Resoconto: sto svenendo di sonno e di fame.

La prossima volta che mi trasferirò da qualche parte eviterò le case vicino le chiese! Eccheccazzo, la domenica non si può dormire!!

La quiete del mare in bonaccia. Ma le correnti spingono e urtano, sotto la superficie.

Per ogni uomo scemo ci sono sempre due donne colpevoli: la madre e l'amante.

Le cose sono 2: o cambio o mi compro una fornitura a vita di vasellina, così almeno l'impatto è più morbido.

Se fai del male nella vita ti si ritorce contro...così come se fai del bene.

Diciamo che la sorte mi è avversa, da tutti i lati, in tutti i sensi.
Devo girarmi. No, aspé. se mi giro mi incula!

Mi sta scoppiando l'anima!

Fuori dall'ufficio ho incontrato una signora attempata, ben vestita e sdentata. Mi ha augurato di non dover lavorare per tutta la vita. "Spero che si sposi con un uomo che la mantenga, così può star a casa, far la spesa, badare ai figli...è la vita signorina...deve trovare un uomo ricco!" E secondo lei, signora, se anche conoscessi un uomo "ricco", quello sposerebbe me? Ahahahah Ah, le signore attempate!
GIOVANNI: "La vecchia si è dimenticata di dire che oltre che ricco dovrebbe essere anche disperato!"

Beata ignoranza. Non è il non aver qualcosa che ci ferisce, ma il sapere che quel qualcosa esiste e che non possiamo raggiungerlo. Come l'aver sfiorato la felicità per un solo momento e poi esser stati allontanati da essa...

Noi la chiamiamo morbistenza... e io vorrei fare la pubblicitaria per sparare cazzate ed essere pagata!

Per quanti sforzi tu possa fare per occultare qualcosa, se tale cosa è vera, prima o poi si paleserà all'evidenza.

La recidività è una malattia incurabile!

21 marzo 2011

Gli uomini non sanno amare

Quello che chiamano amore non è altro che l'abitudine e la consapevolezza che, tanto, di meglio non riusciranno a trovare.

20 marzo 2011

Riflessioni dell'ultim'ora



...che volete che vi dica? Un giorno ti svegli e sei convinta di una cosa, poi qualcuno fa qualcosa di anche infinitamente irrilevante e in voi scatta l'idea che niente è sempre vero, o sempre falso. Il giorno dopo ti svegli convinta del contrario. E così può accadere all'infinito.

21 gennaio 2011

La filosofia ti complica la vita

SABRINA: Ok, Per oggi ho finito. Ora stacco tutto e domani si vedrà! Tanto domani è domani, giusto Cri, non fa una piega...

CRI: Beh...ci sarebbero decine di persone che sarebbero ben liete di confutare la tua affermazione...

SABRINA: In che senso?

CRI: Sì, insomma... perché "domani", domani in realtà è "oggi", non è "domani".

SABRINA: E non "ieri"

CRI: Così come "ieri" ieri era "oggi" e il giorno prima "domani"...

04 gennaio 2011

Il Buon gusto

All'Irish Pub. Cristina ed Enza vedono entrare una tizia con un cappotto lungo di jeans, con pelo sul collo e sulle maniche, che sembrava avesse scuoiato vivo uno Yorkshire.

CRI: Uuuuuh! Ma dov'era quella quando Dio distribuiva il buon gusto? A comprare l'ultimo singolo di Gigi d'Alessio?

27 dicembre 2010

Chi si accontenta...gode!

CRI: Beh, voglio dire, un uomo che ti porta il caffé a letto...tienitelo stretto!
EVE: Un uomo...tienitelo stretto!

05 dicembre 2010

Annuncio per donne sole

GIANNI: Se mercoledì 8 dicembre, giorno dell'Immacolata Concezione, ti interessa solo la concezione...

01 dicembre 2010

Pensieri Random

CRI: Fa troppo freddo! Se respiro col naso mi agghiaccia il cervello, se respiro con la bocca mi agghiacciano i denti!

...e fu così che morì asfissiata!


CRI: A Terni si sono fottuti la nostra targa! (Cit. uno di Trapani)

(Spiegazione, la targa di Terni è TR, quella di Trapani è TP)

09 novembre 2010

Basta col Capitano!

FLO: Io ho una scorta di dentifricio a vita, praticamente!
CRI: Eh, quello che compro io costa un botto! è quello nuovo quello lì...come si chiama...quello per denti sensitivi!
FLO: Si? e che fai? Hai le visioni?

31 ottobre 2010

I jeans che comunicano

- Ciao!
- ù__ù
- Eddai, non volevo abbordarti!
- Dicono tutti così?
- Tutti chi?
- Gli altri jeans che ho incontrato!
- Ah...ma io sono diverso!
- Ah, sì? E in che cosa sei diverso?
- Io c'ho le zampe!
- Le zampe?
- Si, d'elefante!
- Allora sei hippy!
- Beh, in effetti, più o meno...
- In che senso?
- Eh...non mi lavo da settimane...
- Ma che schifo!
- E non ho le mutande...
- .O.
- E l'orlo stracciato...
- ù_ù non voglio avere niente a che fare con te!
- Eh, dillo ai nostri padroni! Guarda come si strusciano!

27 ottobre 2010

Il senso della vita by Rudy Ciarfera

Una fredda serata d'autunno. Discussione sul tema della famiglia tradizionale, procreazione ed adozione.

RUDY: Si o' masculu u macchinario ci funziona, e a' fimmina u fuinno ci quarìa, u pane u fanno, un si va' accattano u' panino! * **

*Traslescion: Se all'uomo il macchinario funziona e alla donna il forno riscalda, faranno il pane, non vanno di certo a comprarsi un panino!
** Metafora per prediligere le capacità procreative di uomo e donna all'adozione...

24 ottobre 2010

Fattore Dipendenza (Articolo per Abattoir.it) Ovvero, la dipendenza estrema da sit-com

Chi di voi non si è ritrovato a guardare, per un intero pomeriggio, puntate su puntate della vostra serie tv preferita invece di studiare, lavorare o fare qualsiasi altra cosa avreste dovuto fare? Quando trovo una serie interessante, per me è la fine! Diventa una droga. Smetto di studiare, mi chiudo in casa, rifornisco il frigo e mi immergo interamente in quel mondo fittizio. Pensavo fosse solo un mio problema, invece ho scoperto che c’è un intero mondo, sul web, che soffre della mia stessa sindrome: la dipendenza da telefilm!
Leggendo qua e là ho notato che ci sono difersi fattori che confluiscono o generano questa sorta di sindrome, o che semplicemente hanno a che fare con essa.

FATTORE STREAMING
Grazie ai nuovi siti di streaming, la diffusione e la possibilità di visualizzare video quando se ne abbia voglia, sono aumentate, per cui non c’è più bisogno di aspettare la programmazione del palinsesto per vedere il “lo scoprirete nelle prossime puntate”. Da un lato questo accorcia la suspence, dall’altro favorisce la fruizione della serie. Non sono sicura se sia legale o meno, sicuramente senza lo streaming non avrei potuto vedere molte di quelle serie che sono adesso le mie preferite.

FATTORE DOPPIAGGIO
Ovviamente col fattore streaming si presenta una possibilità nuova rispetto a quando si seguivano le sit-com in tv. Abbiamo infatti il giusto mezzo per poter vedere le puntate in lingua originale. Tale mezzo dà anche la possibilità di confrontare il plot originale con quello tradotto e doppiato in italiano. La maggior parte delle volte il rifacimento nella nostra lingua risulta peggiore e più scadente.

FATTORE FUN CLUB
Sempre sul web, se si è interessati, si può entrare a far parte del fun club della propria sit-com preferita, fun club che diventano vere e proprie community, tipico è il caso dei “GLEEKS”. Chi sono i GLEEKS? Ma naturalmente i fan di “GLEE”, telefilm americano a metà tra musical e sit-com. Le musiche sono un rifacimento di pezzi famosisimi e alle volte le puntate sono veri e propri tributi a personaggi che hanno fatto la storia della musica (vedi la puntata dedicata a Madonna). Come in questo caso spopolano siti, fan pages su Facebook e forum di discussione dove ci si può confrontare su questo o quell’episodio o osannare questo o quell’altro personaggio. Si diventa, insomma, dei veri e prorpi nerd.

FATTORE NERD
Dai nerd sfigati di Star Trek ne è passata di acqua sotto i ponti! Oggi essere nerd non è più da sfigati, anzi. Ce lo insegnano i personaggi dell’ormai famoso “The Big Bang theory”, il cuo motto è “smart is the new sexy“. Una sit-com scritta da nerd, prodotta da nerd e che parla di nerd. I nerd in questione sono quattro tra ingegneri spaziali e fisici teorici che, non appena entrano in contatto con la vera vita sociale, e non quella dei social network, ne combinano di tuti i colori.

FATTORE CLOONEY
Da E.R. ai telefilm moderni c’è un po’ di differenza, ma la moda del medico in azione non è mai passata. Ne sono una prova Dr. House, Grey’s Anatomy e perfino Scrubs, che le sit-com ospedaliere sono intramontabili. Il cinismo di Gregory House è addirittura un modello di vita per molti fan/adepti della serie. In una puntata di Scrubs, perfino il Dr. Cox si prende gioco di House, impersonandolo e mostrandone le debolezze. Il bello di Scrubs, infatti, è proprio questo: alla fine della puntata, dopo tutte le gags dei protagonisti, spunta sempre la morale, che non è mai forzata o artificiosa.

FATTORE NEVER ENDING
Da vent’anni ad oggi se qualcuno avrà fatto zapping si sarà sicuramente accorto di un elemento reiterativo. Sì, sto parlando di Beautiful. Questo e tutte le serie che iniziano con un determinato motivo e che poi, visto l’interesse del pubblico, continuano anche per svariati anni, costringendo gli sceneggiatori a inventarsi storie nuove e sempre più assurde per portare avanti la serie, mettendo in scena addirittura resurrezioni che nemmeno in Dragon ball! La celeberrima serie Lost, ad esempio, sembra non finire mai, ma ti cattura con tutti i mezzi possibili. Così con colpi di scena su colpi di scena ti ritrovi a seguire il telefilm per anni, nonostante l’assurdità della piega da esso intrapresa.

Tirando le somme, non è proprio gravissimo chiudersi in casa a guardare sit-com, l’importante è esserne coscienti e farlo sempre in maniera critica, non lasciandosi trascinare nel vortice del “ancora una puntata e poi stacco”. Bisogna sapersi contenere e, prima o poi, riusciremo a controllare la nostra dipendenza…
… BAZINGA!

19 ottobre 2010

Meglio restare a letto

Vi capitano mai quei giorni che...

...ti svegli controvoglia e non vuoi alzarti, per cui mandi avanti la sveglia di dieci minuti, ogni dieci minuti, fino a quando poi, dopo circa quaranta minuti che armeggi con quella, decidi che è arrivato il momento di alzarti e cominciare la giornata. Ti alzi, ti accorgi che piove e tira un vento che manco la Bora a Trieste. Vai in bagno e ti lavi la faccia con l'acqua fredda perché sei talmente tanto rincoglionito che se non ti lavi con l'acqua a quattro gradi non ti svegli. Vai in cucina e devi fare il caffè, ma è finito, allora vai a cercare in dispensa, lo trovi e lo depositi nel barattolo della cucina, non prima di aver riempito la caffettiera fino all'inverosimile perché se non prendi un caffè fortissimo la mattina non ti svegli. Mentre aspetti il caffè apparecchi la tavola con cereali, quelli ricchi di fibre che fanno tanto bene all'intestino e che, in genere, ti fanno arrivare tardi agli appuntamenti perché, quando meno te lo aspetti ti fanno venire le coliche. Riempi la tazza a metà di caffè e a metà di latte perché, oh, se non bevo il mio caffèllatte la mattina non mi sveglio! Finisci la colazione ritorni in bagno troppo convinto che non ti farai la doccia perché fa troppo freddo per spogliarti ma la puzza d'ascella vince il freddo e ti infili sotto l'acqua bollente. Entri in camera e non sai che cavolo metterti perché piove ma non fa poi tanto freddo, per cui se ti vesti troppo pesante rischi di sudare e se ti vesti troppo leggero rischi di prendere un raffreddore, di quelli che fa arricchire la Tempo, della serie che a Natale ti mandano il pacco regalo per tutti i fazzolettini consumati in autunno. Alla fine metti sempre la stessa maglietta, un po' perché ci sei affezionato, un po' perché tanto non hai un cavolo da mettere che soddisfi tutti i requisiti necessari per passare una giornata in comodità sembrando un gran figo. Scendi in strada che c'è una pioggerellina leggera e ti fermi. Si, ti fermi perché hai dimenticato l'ombrello a casa, e non sai se sia il caso di perdere quei dieci minuti che ti servono per richiamare l'ascensore, risalire, quattro mandate sopra e quattro mandate sotto riaprire la porta, cercare l'ombrello più vicino che sia "sano" perché il più delle volte o sono mezzi rotti o sono troppo ingombranti o sono piccoli e portatili, la versione pocket insomma, ma poi con un soffio di vento sono meno utili di una stufa nel deserto alle quattro del pomeriggio. Ritorni in strada, ha smesso di piovere, ti incammini verso la fermata dell'autobus, aspetti. Aspetti. Aspetti. Aspetti. Non so nelle vostre città, ma nella mia gli autobus sono rari come un onesto in parlamento. Arriva l'autobus, sali e comincia a piovigginare. Che culo, pensi. In realtà l'intensità della pioggia è inversamente proporzionale alla distanza dalla tua meta: cioè più ti avvicini più Dio la manda. Arrivi infine alla tua fermata e ovviamente l'autobus si ferma davanti ad una pozzanghera ed è matematicamente provato che le possibilità che hai di mettere il piede nel punto più profondo della pozzanghera, scendendo dall'autobus, sono pari alle probabilità di non incontrare Malgioglio ad una manifestazione di gay pride. Per cui ti metti il cuore in pace, ti bagni i piedi e ti avvii alla meta. Entri in ufficio e smette di piovere. Prendi il numeretto per fare la fila: 55. Servono il: 18. O_O Aspetti. Aspetti. Aspetti. Aspetti. Si, perché, non so da voi, ma nella mia città i funzionari pubblici sono lentissimi. Ti rassegni anche all'idea di aspettare circa due ore per avere un pezzo di carta che, giuri, se avessi avuto il permesso, avresti preso un computer e te lo saresti fatto da solo! Aspetti e finalmente arriva il tuo turno, dopo un'ora e quarantacinque minuti primi, ti stampano il documento in venticinque secondi cronometrati, mettono un bollo e una sigla illeggibile e ti augurano "buon giorno e arrivederci". Mavaff*. Ti avvii all'uscita e, toh!, piove! Rifai il tragitto al contrario (al contrario solo per lo spazio percorso, ma la sfiga, l'attesa e la pioggia sono le stesse). Mentre stai tornando ti telefona tua madre/moglie/compagna/fidanzata chiedendoti di comprarlo tu il pane. Panificio, pane, costo: un euro. Non hai un euro a monete, per cui allunghi un biglietto da venti e la commessa ti da il resto (ovvero 19 euro) tutto a pezzi da 50 centesimi. Con la tasca gonfia come se avessi avuto un ascesso sul sedere torni a casa. Portone, ascensore, quattro mandate sopra e due mandate sotto, entri e ti avvii in cucina. Posi il pane e con un raptus di follia cominci a spogliarti, tiri le scarpe per aria, via i calzoni, via la maglietta, ti infili un pigiamone comodo comodo e ti rimetti a letto.
E pensi: avrei dovuto farlo alla prima sveglia. Echeccazzo!